venerdì 8 gennaio 2016

Le cronache di Narnia★★★★★

Siamo della materia di cui sono fatti i sogni.
W. Shakespeare


Narnia

Premessa: Narnia (The cronicles of Narnia) è il mio libro preferito in assoluto e guai a chi lo tocca.
Detto questo recensisco il secondo libro della giornata.
Le cronache di Narnia è una serie composta di sette libri, romanzi per ragazzi, che parla del mondo fantastico di Narnia, a cui si accede a volte con degli anelli, con un armadio, un quadro o una porta. E' ovviamente un fantasy, ma tratta anche temi cristiani e mitologie greche/romane, e questo può essere un motivo in più sulla lista per farci un pensierino. 
I sette libri sono, nell'ordine di pubblicazione:
1950-Il leone, la strega e l'armadio
1951-Il principe Caspian
1952-Il viaggio del veliero
1953-La sedia d'argento
1954-Il cavallo e il ragazzo
1955-Il nipote del mago
1956-L'ultima battaglia
Quindi, capite bene che dev'essere stato un lavorone produrre queste sette meraviglie, perché meraviglie sono veramente.
I personaggi, l'epoca, i luoghi, il titolo e l'autore.
I personaggi che compaiono durante i sette libri e che hanno accesso al mondo di Narnia sono sempre bambini o ragazzi, solo nell'ultimo libro, La battaglia finale, accede a narnia una giovane donna, Susan.
I personaggi sono quindi questi:
Susan Pevensie
Caspian X
Lucy Pevensie
Edmund Pevensie
Susan Pevensie
Peter Pevansie
Eustachio Scrubb
Jill Pole
Di sicuro ne avrò dimenticato qualcuno, ma se mi verrà in mente lo scriverò.
L'arco temporale in cui avvengono i fatti di Narnia varia, dalla Seconda Guerra Mondiale ad un'epoca in cui si girava ancora con cavalli e carrozze, per fare un esempio. Be' poi ovviamente, Narnia, da tale posto magico qual'è, possiede anche una scansione temporale tutta sua: anni, decenni o millenni possono valere un secondo della realtà o meno. Pensa che figata, vivere anni in un mondo, fare nuove esperienze, e poi tornare a casa che non è cambiato niente da quando sei partito.
I luoghi in cui sono ambientati i libri, ormai lo avrete capito, sono Londra e Narnia. Ma perché, vi chiederete voi, Clive Staples Lewis ha deciso di chiamare così il suo mondo incantato? A caso. Quando gli è stata posta questa domanda Lewis ha semplicemente risposto che, su un atlante che aveva acquistato nel 1904, sul quadrante otto, c'era una mappa dell'Italia antica. Ebbene sì, il mondo fatato di Narnia si può dire abbia "origini" italiane. Infatti in Umbia c'era questo posto chiamato Narnia, in italiano 'Narni', e allo scrittore piaceva la pronuncia di questa parola. Tutto qua. Il nome Narnia è stato scelto a caso, nel vero senso della parola.
L'autore Clive Staples Lewis era amico nientepopodimeno dello scrittore Tolkien, che tutti ricordiamo per averci donato opere di straordinaria bellezza e importanza letteraria quali The Hobbit e The Lord of the Rings. La biografia di Lewis è molto interessante e importante per i riscontri che ha avuto nella stesura delle sue opere, ma un fatto importante è l'abbandono della fede cristiana  a quindici anni e nel 1923 l'ingresso all'Università di Oxford, dove incontrerà appunto Tolkien, il quale fu molto importante nella vita dello scrittore, tanto da farlo riconvertire alla religione del cristianesimo, tema che si ripercuoterà sulle sue opere. Nel caso de Le cronache di Narnia, infatti, Aslan, il leone, simboleggia Dio, e tanti sono i riferimenti metaforici al Cristo.

Trama (Il leone, la strega e l'armadio):
Durante la Seconda Guerra Mondiale i quattro fratelli Peter, Susan, Edmund e Lucy sono costretti a trasferirsi nella casa di un professore. Un giorno, giocando a nascondino, la sorellina più piccola, Lucy, scopre che, attraverso un armadio, si accede a un magnifico mondo incantato. Narnia.

Trama (Il principe Caspian):
Mentre stanno per prendere il treno per tornare a scuola, i quattro fratelli Pevensie sono richiamati a Narnia. Giungono alle rovine di Cir Paravel, che è stata conquistata dai Telemarini. I quattro fratelli cercano allora di aiutare il vero re di Narnia, Caspian, a sconfiggere il terribire re Miraz, con l'aiuto di Aslan.

Trama (Il viaggio del Veliero):
I fratelli Lucy ed Edmund sono in vacanza dall'odiato cugino Eustachio. Mentre guardano un dipinto questo si anima e li riporta a Narnia, dove i tre vivranno un'avventura marina con re Caspian alla ricerca di sette cavalieri esiliati da re Miraz nelle Isole Solitarie, ai Confini del Mondo.

Trama (La sedia d'argento):
Eustachio e Jill sono due alunni alla scuola Sperimentale, annoiati. 
Mentre stanno scappando dai bulli (i quelli) si ritrovano catapultati nel mondo di Narnia. I due, sotto ordine di Aslan, devono trovare Rilian, figlio del re di Narnia, rapito e soggiogato da una strega malefica, che lo incatena ad una sedia d'argento.

Trama (Il cavallo e il ragazzo):
L'episodio inizia a Calormen, e riguarda un ragazzo, Shasta, desideroso di andare a Narnia, di cui ha tanto sentito parlare. Durante il viaggio incontra Aravis e Aslan, che gli da' il compito di proteggere re Luni dal tentativo di invasione di Rabadash.

Trama (Il nipote del mago):
Digory e Polly sono due amici che abitano a Londra in due case comunicanti.
Lo zio di Digory è un mago cattivo che vuole usare i due bambini per sperimentare degli anelli magici che li porteranno in un mondo fantastico. I due arrivano in un modo che sta per finire la sua vita e liberano una regina, Jadis, che li seguirà nel mondo reale. I bambini cercano di riportarla indietro riutilizzando di nuovo gli anelli, ma arrivano a Narnia, dove assistono alla nascita del nuovo Mondo.


Trama (L'ultima battaglia):
La storia comincia a Narnia durante il regno di Tirian, pronipote di Rilian.
Una scimmia e un asino ingannano gli animali parlanti di Narnia indossano una pelle di leone e fingendo di essere Aslan, il re del mondo. Re Tirian, però, non vuole cadere nell'inganno, e si trova così costretto a richiamare al mondo incantato Peter, Edmund, Susan, Lucy, Eustachio e Jill che lo aiuteranno a sconfiggere il male e a far vincere il bene.



Unica cosa che ancora dico su Narnia è che la mia scena preferita in assoluto di tutto il libro (chi l'ha letto capirà perché) è quella del lampione, quando questo cresce nel nuovo terreno fertile di Narnia e rimane un punto fisso in tutti gli altri libri seguenti. Mi piace pensare che il lampione sia metafora della mente umana: irremovibile, sempre presente e costante, finché non viene distrutta e resa inutilizzabile.
Se sei arrivato alla fine di questa recensione ancora integro, puoi benissimo affrontare le milleduecento pagine di Narnia. Buona fortuna, e lasciati travolgere da un'esperienza magica!



laranakermit19

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