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venerdì 25 marzo 2016

Come un uragano-recensione☻☻☺☺☺

Non avere mai paura di uno scontro.
Anche quando i pianeti collidono, dal caos nasce una stella.
C. Chaplin


Come un uragano

Il probabilmente millesimo libro di Nicholas Sparks che vado a recensire si intitola Come un uragano. La motivazione per cui ho deciso di leggerlo è molto semplice; nella biblioteca in cui vado a rifornirmi della droga letteraria circa ogni tre settimane, era l'ultimo che mi mancava da leggere dell'autore, perciò è stata una scelta in parte obbligata.
Non dovrete quindi più sorbirvi recensioni su romanzi rosa di Sparks, in quanto con quest'ultimo ho deciso di chiudere i ponti con le sue storie. Mi dispiace, ma anche questa volta Nicholas Sparks mi ha lasciata molto delusa. 
Come un uragano è stato pubblicato dall'editore Frassinelli nel 2002, e sulla trama vi è stato sviluppato un adattamento cinematografico, che ho intenzione di vedere, più per curiosità che altro. La vicenda è ambientata, come tutti i romanzi di Sparks, nel North Carolina a Rodanthe (infatti il titolo americano sarebbe Nights in Rodanthe), dove si conoscono i due personaggi principali, Paul Flanner e Adrienne Willis.

Trama:
Un giorno Adrienne, madre di tre figli già nonna, racconta alla figlia, triste e depressa per la morte del marito, cosa le è accaduto tre anni prima, quando suo marito l'aveva lasciata per un'altra donna...

La mia recensione:
Ci sono tre punti che vorrei sottolineare, al fine di fare una recensione succinta ma pulita.
1. La storia è come un'autostrada. Il racconto è molto schematico, non ha nessun colpo di scena, perché fin dalle prima quaranta pagine sai come andrà a finire. Un buon racconto dovrebbe avere "curve", dovrebbe stupire e invogliare il lettore a leggere. Io l'ho letto tutto, ma, sinceramente, avrei preferito lasciarlo a metà, perché già dopo cento pagine ti stufa, non ha niente di che.
2. Le lettere. Io odio, odio e ancora odio i libri che si basano su lettere. Se poi sono lettere sdolcinate e romantiche fra cinquantenni come queste ancora di più. E' noioso, soprattutto quando trovi delle lettere lunghe cinque pagine, che ad ogni paragrafo ti chiedi quando finiscono...
3. Il finale. E' quasi uno dei peggiori che io abbia mai letto. Non perché finisca male, tra le lacrime, tutti morti eccetera, non per questo(anche perché non succede così), ma perché il libro finisce in pratica soltanto perché deve finire. Non me lo sarei mai aspettata da Sparks, ma anche lui in questo caso mi ha delusa, terminando in fretta e furia un libro che altrimenti avrebbe potuto essere bello.


laranakermit19



mercoledì 26 agosto 2015

Bianca come il latte, rossa come il sangue-recensione☻☻☻☻☺

La mattina appena svegliata mi ritrovo a scrivere recensioni, e allora BUONGIORNO!
Il libro di questa giornata è Bianca come il latte, rossa come il sangue, il libro d'esordio di Alessandro D'Avenia, pubblicato nel 2010 da Mondadori. E' stato tratto anche un film, che ho trovato molto discostante dall'opera letteraria, uscito nelle sale nel 2013; mentre il libro mi è piaciuto abbastanza, il film non mi ha entusiasmata per niente.
Si tratta di un romanzo drammatico e sentimentale allo stesso tempo, perché parla appunto di morte e d'amore, con bellissime metafore legate ai colori da cui, in parte, ha origine il titolo.
Il romanzo drammatico è un genere che mette in evidenza la tristezza, l'ingiustizia, e che non ha, come credono in molti, solo un finale negativo, ma tutta la struttura, l'intreccio e perfino i personaggi sono descritti in modo crudo, reale e negativo.
Il romanzo sentimentale è gemello del genere rosa che parla d'amore ai quattro venti e che è già stato descritto meglio nelle precedenti recensioni.
Alessandro D'Avenia è nato nel 1977 a Palermo; frequenta in seguito il liceo classico Vittorio Emanuele II della città dove incontra padre Pino Puglisi da cui venne fortemente influenzato; proprio per questo nei suoi libri si ritrovano spesso temi religiosi e legati al destino che Dio vuole per ognuno di noi.

Trama:
Leo ha sedici anni, è un ragazzo che sente in sé la forza di un leone, ma un nemico lo spaventa: il bianco. Il rosso invece è il colore dell'amore, della passione e del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice, la ragazza che è il suo sogno. Ma quando scopre che è ammalata, Leo dovrà scavare dentro sé stesso e rinascere, per capire che i sogni non possono morire...




"Datemi un motorino,
anche un bat-cinquantino,
e vi solleverò il mondo."

"Beatrice ha la leucemia,
e le sue lacrime sono diventate mie."

"L'invidia ti brucia il cuore,
e quel fuoco divora tutto."



Il momento che più preferisco di una recensione penso sia quando cerco le frasi più belle e significative della storia per potervi dare uno scorcio del libro che vi sto presentando, perché ad ogni frase mi ricordo il momento preciso della storia in cui viene detta o pensata, e questo mi permette di fare un salto indietro nel tempo e ripercorrerla tutta dall'inizio alla fine.
Il libro è scritto in prima persona da Leo. Questo mi ha quindi permesso di impersonarmi in lui o in Silvia (la migliore amica) che ha la stessa età, e di sentirmi partecipe nella storia. E' un racconto coinvolgente che si finisce di leggere anche in un giorno se si viene presi nella spirale degli avvenimenti. Il tema principale è l'amore che Leo prova per Beatrice, il suo sogno, ma anche l'affetto che sempre lui prova per Silvia. Non manca inoltre l'aspetto religioso della vicenda, infatti Dio, il destino e la fede sono sempre al centro dello svolgersi della storia. E' un racconto verosimile e recente, perciò quello che Leo vive a casa e fuori è anche ciò che può vivere un comune adolescente preso a caso da un paese a caso.
E' una lettura aperta a ragazzi e adulti, ma l'ho fatto leggere anche a mio nonno l'anno scorso e gli è piaciuto, perciò penso proprio che sia un libro molto elastico che si adatta a tutte le età; eviterei però di proporlo a dei bambini fino alla prima media perché secondo me non sono capaci di affrontare i temi proposti e di capirli. 
Il linguaggio utilizzato è comunque molto semplice e basico, e non serve essere grandi esperti in chissà che cosa per poterlo leggere, ma è comunque un libro che merita di essere letto, per me. E con questo pensiero vi lascio, 


ciao!
Maryanna