mercoledì 26 agosto 2015

Bianca come il latte, rossa come il sangue-recensione☻☻☻☻☺

La mattina appena svegliata mi ritrovo a scrivere recensioni, e allora BUONGIORNO!
Il libro di questa giornata è Bianca come il latte, rossa come il sangue, il libro d'esordio di Alessandro D'Avenia, pubblicato nel 2010 da Mondadori. E' stato tratto anche un film, che ho trovato molto discostante dall'opera letteraria, uscito nelle sale nel 2013; mentre il libro mi è piaciuto abbastanza, il film non mi ha entusiasmata per niente.
Si tratta di un romanzo drammatico e sentimentale allo stesso tempo, perché parla appunto di morte e d'amore, con bellissime metafore legate ai colori da cui, in parte, ha origine il titolo.
Il romanzo drammatico è un genere che mette in evidenza la tristezza, l'ingiustizia, e che non ha, come credono in molti, solo un finale negativo, ma tutta la struttura, l'intreccio e perfino i personaggi sono descritti in modo crudo, reale e negativo.
Il romanzo sentimentale è gemello del genere rosa che parla d'amore ai quattro venti e che è già stato descritto meglio nelle precedenti recensioni.
Alessandro D'Avenia è nato nel 1977 a Palermo; frequenta in seguito il liceo classico Vittorio Emanuele II della città dove incontra padre Pino Puglisi da cui venne fortemente influenzato; proprio per questo nei suoi libri si ritrovano spesso temi religiosi e legati al destino che Dio vuole per ognuno di noi.

Trama:
Leo ha sedici anni, è un ragazzo che sente in sé la forza di un leone, ma un nemico lo spaventa: il bianco. Il rosso invece è il colore dell'amore, della passione e del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice, la ragazza che è il suo sogno. Ma quando scopre che è ammalata, Leo dovrà scavare dentro sé stesso e rinascere, per capire che i sogni non possono morire...




"Datemi un motorino,
anche un bat-cinquantino,
e vi solleverò il mondo."

"Beatrice ha la leucemia,
e le sue lacrime sono diventate mie."

"L'invidia ti brucia il cuore,
e quel fuoco divora tutto."



Il momento che più preferisco di una recensione penso sia quando cerco le frasi più belle e significative della storia per potervi dare uno scorcio del libro che vi sto presentando, perché ad ogni frase mi ricordo il momento preciso della storia in cui viene detta o pensata, e questo mi permette di fare un salto indietro nel tempo e ripercorrerla tutta dall'inizio alla fine.
Il libro è scritto in prima persona da Leo. Questo mi ha quindi permesso di impersonarmi in lui o in Silvia (la migliore amica) che ha la stessa età, e di sentirmi partecipe nella storia. E' un racconto coinvolgente che si finisce di leggere anche in un giorno se si viene presi nella spirale degli avvenimenti. Il tema principale è l'amore che Leo prova per Beatrice, il suo sogno, ma anche l'affetto che sempre lui prova per Silvia. Non manca inoltre l'aspetto religioso della vicenda, infatti Dio, il destino e la fede sono sempre al centro dello svolgersi della storia. E' un racconto verosimile e recente, perciò quello che Leo vive a casa e fuori è anche ciò che può vivere un comune adolescente preso a caso da un paese a caso.
E' una lettura aperta a ragazzi e adulti, ma l'ho fatto leggere anche a mio nonno l'anno scorso e gli è piaciuto, perciò penso proprio che sia un libro molto elastico che si adatta a tutte le età; eviterei però di proporlo a dei bambini fino alla prima media perché secondo me non sono capaci di affrontare i temi proposti e di capirli. 
Il linguaggio utilizzato è comunque molto semplice e basico, e non serve essere grandi esperti in chissà che cosa per poterlo leggere, ma è comunque un libro che merita di essere letto, per me. E con questo pensiero vi lascio, 


ciao!
Maryanna




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