martedì 25 agosto 2015

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte-recensione☻☻☺☺☺

Bene, e con questa siamo arrivati (già) alla quinta recensione del mese.
Spero di arrivare a molte più recensioni, e col vostro sostegno so già che ce la farò.
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte è il titolo del libro di oggi. 
Pubblicato dalla casa editrice Einaudi nel 2003, ha vinto il premio Whitbread in Inghilterra come migliore libro dell'anno. Si tratta di un romanzo giallo durante la prima parte (mentre Christopher cerca di risolvere il caso di Wellington), ma è soprattutto un romanzo di formazione, dalla prima all'ultima pagina (poiché tratta di Christopher, ragazzo autistico).
Un romanzo di formazione o Buildungsroman (dal tedesco costruire+romanzo) è un genere letterario che riguarda l'evoluzione del protagonista durante lo svolgimento della vicenda verso la maturità. E' un genere che promuove, soprattutto al giorno d'oggi, la narrazione di emozioni, sentimenti o progetti nati dall'interno del protagonista.
L'autore di quest'opera è Mark Haddon; nato in Inghilterra nel 1963 ha scritto e illustrato quindici libri per ragazzi e ha inoltre lavorato per televisione e radio. Il suo libro più conosciuto in Italia è appunto Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, i cui diritti sono già stati acquistati dalla Warner Bros per la stesura di un film, già uscito nelle sale nel 2014.



Trama:
Questo è un giallo diverso da tutti gli altri, perché l'investigatore è Christopher, un ragazzo di quindici anni che soffre della sindrome di Asperger (1) e che ha quindi un rapporto problematico col mondo. 
Capisce tutto di matematica e niente di esseri umani. 
Odia il giallo e il marrone, ma ama il rosso.
Non è mai andato più in là del negozio dietro l'angolo, ma quando scopre il cadavere di Wellington, il cane della signora Shears, incomincia un'esperienza investigativa alla Sherlock Holmes, che gli cambierà la vita.



"La gente mi confonde, perché spesso parla senza usare le parole
o usando dell metafore."

" Una bugia innocente non è veramente una bugia
È quando si dice la verità ma non la si dice fino in fondo."

"Ci sono molti misteri nella vita. 
Ma ciò non significa che non esistano risposte a questi misteri."



Mi sono trovata a leggere questo libro come "lettura consigliata" dell'estate per scuola (che nel linguaggio dei professori tradotto significa "O lo leggi o lo leggi"), per cui non è stata neanche una lettura spontanea, del tipo che se lo finisci di leggere e alla fine non ti è piaciuto ti prendi tu tutta la colpa e ammetti di aver sbagliato a scegliere quel libro, in poche parole, ti attacchi. Invece no, se è stato un professore a consigliartelo (o, nel mio caso, una professoressa) devi anche trattenerti dall'insultarlo/a per averti fatto perdere due giorni (e dico due!!) a leggere un libro (di cui di sicuro dovrai parlare in classe davanti ai compagni e scommetto il 1000 x mille che non mi ricorderò niente di ciò che ho letto perché la storia mi è scivolata addosso) di cui potevi fare benissimo a meno. Due giorni che potevi spendere a fare qualcosa di più costruttivo, come per esempio fare i quattro disegni dei quali ti sei dimenticata e che devi recuperare in tre settimane, magari anche meno, o semplicemente farsi una camminata col cane, che, chissà, rimandi da anni e anni. 
Comunque. Non è stato un libro così terribile, lo ammetto. E' quasi carino, soggettivamente.
Ma, secondo me, non è un libro da consigliare come lettura estiva; primo perché la storia di un ragazzo autistico, per quanto commovente e toccante, non puoi pretendere che interessi tutti gli adolescenti di una classe di prima superiore che ancora un po' non sanno neanche cos'è l'autismo. 
Secondo, sapendo che non molti leggono con frequenza o hanno un lessico avanzato e un dizionario vario, non è il massimo, dal momento che è un'opera di un livello abbastanza elevato, che contiene riflessioni a volte difficili da seguire e termini non proprio usuali e utilizzate.
Terzo e ultimo punto (e poi comincio con le considerazioni belle), il finale non mi ha entusiasmata. Siccome non sono una spoileratrice, però, non vi dico come finisce e vi lascio a voi la scoperta!

Ciò che mi è piaciuto del racconto è la storia, perché nella sua semplicità e nella sua visione, diciamo così, "diversa", è veramente una bella trama e di conseguenza un bello svolgimento. Il fatto che Christopher, poi, voglia a tutti i costi scoprire chi ha ucciso il cane Wellington è, per me, una cosa veramente tenera, da cui tutti dovrebbero trarre esempio.
Ultima cosa, poi vi lascio dal momento che vi ho tenuti attaccati allo schermo già abbastanza, sono rimasta piacevolmente sorpresa da come l'autore Mark Haddon sia riuscito con poche pagine (sono 247, se si conta l'appendice) a farmi comprendere meglio il mondo di coloro che sono visti e additati come "diversi" o "speciali", ma che secondo me hanno semplicemente una visione diversa di ciò che li circonda. 
Sono loro che, spesso, ci dimostrano di avere un cuore più grande del nostro.


E con questa perla vi lascio,
Maryanna


(1): ABBREVIATA SA E' UN DISTURBO VICINO ALL'AUTISMO CHE PRESENTA UNA COMPROMISSIONE DELLE INTERAZIONI SOCIALI, SCHEMI DI COMPORTAMENTO RIPETITIVI E STEREOTIPATI, ATTIVITA' E INTERESSI IN ALCUNI CASI MOLTO RISTRETTI. DIVERSAMENTE DALL'AUTISMO CLASSICO NON PRESENTA RITARDI NEL LINGUAGGIO E NELLO SVILUPPO COGNITIVO.








 

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