sabato 22 agosto 2015

Le pagine della nostra vita-recensione☻☻☻☺☺

Salve a tutti.
Il libro di oggi è Le pagine della nostra vita (The Notebook), di Nicholas Sparks, da cui è stato ricavato l'adattamento cinematografico, sempre con lo stesso titolo.
In Italia l'opera letteraria è stata pubblicata nel 1996 dalla casa editrice Frassinelli.
Si tratta di un tutt'altro genere rispetto al libro recensito ieri (per che non si ricordasse o non lo sapesse sul blog potete trovare la recensione de La verità sul caso Harry Quebert); questo è, infatti, un romanzo rosa, come si può almeno in parte dedurre dal titolo.
Per i lettori più inesperti, o per quelli che hanno un vuoto di memoria improvviso, il romanzo rosa è un genere prevalentemente rivolto al sesso femminile, ovvero quello più romantico e sognatore dei lieto fine, appunto perché è il genere delle storie d'amore e degli intrecci passionali, che presenta spesso una struttura fiabesca. I personaggi sono (di solito) la ragazza in pericolo e perdutamente innamorata del ragazzo, il ragazzo amato nonché "eroe" che salva la donzella da ogni pericolo e l'antagonista, maschio o femmina che ostacola volontariamente o involontariamente l'amore tra i due.
Bene, dopo questa minima spiegazione d'obbligo per poterci capire qualcosa da tutto il discorso, mi sembra sia arrivato il momento di farvi conoscere l'autore (e se non sapete almeno qualcosa su di lui è una lacuna grave di ignoranza, ma che cercherò di riparare).
Nicholas Sparks è nato in Nebraska nel 1965 da padre professore e madre casalinga e ha studiato alla University of Notre Dame. Fin da piccolo è stato educato al cattolicesimo, cosa che ha influito pesantemente sulla sua carriera di scrittore; fra i temi ricorrenti dei suoi libri infatti troviamo la spiritualità, il destino e la fede, che incidono sullo svolgersi dei fatti della storia. Sparks ha anche scritto un libro mai pubblicato, The passing, nel 1985, quando era ancora studente.

Trama:
New Bern (North Carolina), 1946: Noah, tornato dal servizio in guerra, realizza il suo sogno di sempre di andare a vivere nella grande casa vicino al fiume. Alla perfezione del quadretto, però, manca Allie, una ragazza conosciuta nel corso di un'estate e mai più dimenticata. 
Un giorno lei ricompare, per potergli dire definitivamente addio.
Ma il destino ha deciso altrimenti...




"Suadente mi attira tra i vapori del crepuscolo
mi abbandono nell'aria, scuoto le ciocche grigie
verso il sole fuggente..."

"La macchina si allontanava, e lei si portava via il suo cuore."

"Nessun uomo
annegando
saprà mai
quale goccia d'acqua
porrà fine
al suo respiro."



Ok, è il momento delle riflessioni finali, e non me ne viene in mente neanche una intelligente, ma farò uno sforzo.
Premetto che il libro mi è piaciuto, per cui inizio parlando degli aspetti positivi che vi ho trovato leggendolo.
Innanzitutto sono rimasta contenta del fatto che ci fossero lunghi e ricorrenti flashback o analessi risalenti all'ottobre del 1946 (questi fanno parte del taccuino, appunto il 'notebook', di un anziano [Noah], il quale legge i suoi appunti delle giornate di quell'anno a una paziente, ricoverata nella sua stessa casa di riposo, la quale è affetta da Alzheimer), perché hanno permesso di creare una "storia dentro la storia" e di avere una "cornice" che facesse da sfondo e collegasse tutti gli altri elementi del racconto.
Mi è piaciuto che in questo libro Sparks sia riuscito a commuovermi proprio sull'ultima pagina, mentre pensavo che per una volta lui non ci sarebbe riuscito e io la potessi aver vinta.
Poi, la franchezza con cui l'autore parla di certi argomenti come i problemi della vita, il destino, l'amore e tanti altri mi fa veramente stare bene, perché, per una volta, la storia non sai già dall'inizio come va a finire, ma ti coglie impreparato, e tutte le sicurezze che si avevano, in un secondo, leggendo i suoi libri, scompaiono. Il fatto di saper affrontare con franchezza e positivamente una malattia terribile come l'Alzheimer in un libro che leggeranno in molti secondo me è indice di grande maturità ed esperienza in fatto di letteratura, ed è proprio per questo che di recente continuo a leggere libri suoi e che più avanti ve li recensirò qui.
Ciò che invece non mi è piaciuto, non essendo una persona romantica, è la storia di base. Tolte la paroline, le virgolette, eccetera, eccetera, resta lo scheletro del racconto. 
Per scheletro si intende la struttura essenziale o basilare della vicenda; in questo caso un ragazzo incontra una ragazza, si conoscono, si amano, poi lei si allontana senza specificare il motivo e un giorno ritorna per chiarirsi. E' molto semplice di per sé se ci si pensa, ma è il modo in cui viene raccontata che ti cambia la pesantezza e la velocità della lettura.
Una mia professoressa delle superiori amava dire durante le sue lezioni di italiano, che noi ragazzi, e tanto meno lei, non eravamo in grado di poter dire se un libro fosse brutto, o se facesse schifo, termine che in aula è ricorso spesso, perché non eravamo critici né persone importanti che qualcuno avrebbe ascoltato. Io sono qui per farmi ascoltare su quello che ho da dire sui libri che leggo e che, premettendo che non mi permetto di dire di nessun libro che faccia schifo, esistono livelli di qualità diversi, in quanto ci sono libri che verranno ricordati per decenni e libri che faranno il boom di incassi ed edizioni pubblicate ma che fra qualche anno non si cagherà più nessuno.
E io penso che Nicholas Sparks abbia del potenziale. Sono qui per sostenere gli autori che penso debbano essere conosciuti di più. 
Tutto qua.




Ciao,
laranakermit19










2 commenti:

  1. Avevo deciso di non leggere questo libro, ma tu mi hai fatto cambiare idea! Brava Mary!

    RispondiElimina
  2. Fa sempre piacere sapere che il tuo lavoro è stato apprezzato... grazie mille!

    RispondiElimina