domenica 30 agosto 2015

Il grande Gatsby-recensione☻☻☻☺☺

Nella seconda recensione di oggi vi parlo di un libro la cui storia ha ispirato due film, uno del 1949 e un altro più recente (con Leonardo Di Caprio nella parte di Mr. Gatsby) del 2013.
Sto parlando de Il grande Gatsby.
La prima edizione del romanzo risale addirittura al 1925, ma solo dopo undici anni l'opera è arrivata qua in Italia, pubblicata da Mondadori nel 1936.
Si può quindi dire che, paragonato agli altri libri di cui precedentemente ho fatto recensioni, questo non sia una novità; è anche vero, però, che si possono trarre diverse vedute della stessa storia, come dimostrano infatti i film.
Il genere è il romanzo, è storia molto semplice, senza nulla di particolare da far notare.
L'autore, Francis Scott Fitzgerald, morto nel 1940 per un attacco cardiaco, è stato scrittore e sceneggiatore statunitense. E' considerato uno fra i maggiori autori dell'Età del Jazz e, nel complesso di tutte le opere, anche del XX secolo. Scrisse quattro romanzi, più uno incompiuto, e dieci racconti brevi sui temi della giovinezza e della disperazione.

Trama:
L'ambizioso Jay Gatsby ha conquistato prestigio, ricchezza e rispettabilità usando tutti i mezzi, leciti o no. Ora, divorato da un superbo orgoglio, vuol far rivivere l'amore fiorito un tempo fra lui e Daisy, la donna che lo ha respinto quando era povero e senza prospettive, per sposare il rampollo di una delle grandi famiglie americane. Ma benché getti sulla bilancia tutto il peso del suo fascino e del suo potere, Gatsby non potrà realizzare il suo sogno, ma, anzi, rischierà di cadere.



"Adoro le grandi feste, sono così intime.
In quelle piccole non c'è nessuna privacy."

"E' perfetto.
Come la tua perfetta ed irresistibile immaginazione."

"Lei rende tutto splendente,
non credi, vecchio mio?"



Prima di leggere il libro ho visto tutti e due i film tratti da questo, e, come al solito, sono estremamente diversi in più aspetti, ma, siccome non sono qua per parlare di cinematografia, continuo con le impressioni personali.
Mi è piaciuto che il libro finisse male (piccolo spoiler, ma probabilmente sapete già come termina) perché non può andare sempre tutto bene, e questo finale secondo me ha reso più reale tutta la storia che c'era dietro.
Essendo un libro abbastanza vecchio è scritto con termini di linguaggio abbastanza alto, anche per il fatto che la vicenda è narrata, come diario, da Nick Carraway, perciò in prima persona, per cui non lo consiglierei al primo che incontro per strada, anche perché è un genere e un racconto che si adatta comunque in miglior modo ad un pubblico femminile, perché, insomma, la storia è un po' sempre quella, dei due innamorati che si perdono e poi si ritrovano, ma hanno sempre un imprevisto da superare insieme.
Ho trovato abbastanza duro in certi tratti andare avanti con la lettura perché ci sono dei punti morti che sembrano veramente dei deserti; tutto sommato, però è una lettura che può essere affrontata bene e anche in poco tempo, per il fatto che ha solamente 189 pagine (almeno nella mia edizione, che non è quella qui sotto ma più o meno dovrebbero essere gli stessi numeri). 
Bene, con questo avrei finito per oggi, ma tornerò domani con un nuovo libro (in teoria, su programma, sarà Abbaiare stanca) e vi auguro una buona notte 




A domani, Maryanna




Nessun commento:

Posta un commento