venerdì 16 ottobre 2015

The Host-recensione★★★★★

Ebbene sì, The Host (L'ospite) ha cinque stelle meritate!
Nonostante abbia letto decine e decine di recensioni di lettori scontenti del nuovo libro di Stephenie Meyer, a me questo è piaciuto decisamente più dei precedenti, ma vi spiegherò in seguito la mia ipotesi riguardo al fatto che The Host non abbia riscosso successo come la precedente e fin troppo famosa saga vampiresca.
Pubblicato nel maggio 2008 dalla casa editrice Rizzoli (ne è stato tratto l'omonimo film cinque anni più tardi) si tratta di un romanzo fantascientifico. Il sottogenere fantascienza si discosta dal tradizionale fantasy per il fatto che il primo cerchi di dare delle spiegazioni logiche, razionali e scientifiche agli avvenimenti sovrannaturali che avvengono nella storia, mentre nel fantasy è come essere in un sogno: tutto ciò che succede è considerato normale, anche se ci sono personaggi come fatine, demoni o che so io come personaggi.
Stephenie Meyer è nata nel 1970. Vive in Arizona con il marito e tre figli. La tetralogia sull'amore tra l'umana Bella e il vampiro Edward, comprendente Twilight, New Moon, Eclipse  e Breaking Dawn, ha riscosso uno straordinario successo, con milioni di copie vendute in tutto il mondo. The Host esce in Italia in contemporanea con l'edizione americana.

Trama:
In un futuro non troppo lontano, la specie umana sta scomparendo. Un'altra razza, aliena, potente e intelligentissima, ha preso il sopravvento, e i pochi umani rimasti vivono nascosti, raccolti in piccole comunità di fuggiaschi. Tra loro c'è Jared, l'uomo che la giovane Melanie, da poco caduta nelle mani degli "invasori", ama profondamente, e non riesce a dimenticare. Neppure adesso che il suo corpo dovrebbe essere niente di più di un guscio vuoto, un semplice involucro per l'anima aliena che le è stata assegnata. Perché l'identità di Melanie, i suoi ricordi, le sue emozioni e sensazioni, il desiderio di rincontrare Jared, sono ancora troppo vivi e brucianti per essere cancellati, Così l'aliena Viandante si ritrova, del tutto inaspettatamente, invasa dal più umano e sconvolgente dei sentimenti, l'amore. E, spinta da questa forza nuova ed irresistibile, accetta, conto ogni regola e ogni istinto della sua speie, di mettersi alla ricerca di Jared. Per rimanere coinvolta, insieme all'ostinata, appassionata Melanie, nel triangolo amoroso più impossibile e paradossale, quello fatto di tre anime e due soli corpi.



"Le vite umane erano ingarbugliate da legami assurdi.
Che disastro."

"Cosa mi faceva preferire l'amore degli umani
a quello della mia specie?"

"Non sapevo perché lo avessi desiderato
così disperatamente."




La mia recensione:
Allora, incomincio prima di tutto col spiegare la mia ipotesi: secondo me The Host non è stato molto apprezzato perché molti lettori sono andati dietro all'autrice. Mi spiego meglio; secondo me molti di quelli che hanno letto il libro pensavano fosse una storia come la saga di Twilight, ma trovandosi davanti un qualcosa di così diverso, scritto meglio, con periodi e frasi più complesse, penso abbiano chiuso il libro a metà o lo abbiano finito con sforzo. Perché è una storia tutt'altro che simile a Twilght (che, diciamolo, era di una banalità immensa), sia per i contenuti che per la forma sintattica. Okay, anche qua c'è una storia d'amore, e anche un triangolo amoroso, ma sono spiegati così diversamente rispetto alla saga vampiresca, cioè bene, che questa "banalità" tipica del romanzo rosa passa in secondo piano e perde via via importanza, eccetto che alla fine che ha dei momenti di spannung (tensione) così belli e così forti che più volte mi sono trovata sull'orlo delle lacrime per poi cedere definitivamente. 
Per cui, io mi sono trovata nella mia fidata biblioteca e vedendo The Host vicino alla famosa saga ho pensato:
-O mio dio, no... un altro romanzo della Meyer...-
E poi mi sono detta:
-E' infantile parlar male di qualcosa che non si conosce. Provo a leggerlo, poi se fa cagare come gli altri al massimo non lo finisco.-
E invece mi ha fatto tutto fuorché schifo. Giuro, sono 567 pagine, ma l'ho letto in cinque giorni, nonostante fossi sempre a scuola, e anche in quel caso leggevo comunque, e con la mia fidata amica lettrice vicino ci eclissavamo insieme durante le spiegazioni di inglese o matematica, per immergerci nei mondi creati dalla Meyer o dalla Stiefvater, di cui ho letto solo un libro, ma ho intenzione di rimediare al mio peccato di ignoranza letteraria molto presto (a proposito, al momento sto leggendo quattro libri, ma vorrei recensire il prima possibile Shadowhunters #2).
La cosa che più mi preme di dirvi è quanto mi ha sorpreso il fatto che la Meyer sembri mille volte più matura in questo libro che negli altri che ha scritto, nonostante The Host sia stato pubblicato tra l'uscita di Eclipse e Breaking Dawn. Cioè, è scritto benissimo, ed è anche più difficile di molti altri libri, tanto che certi passaggi me li sono dovuti leggere più volte, prima di capirli. Penso che mi sia piaciuto di più questo romanzo perché l'amore non ha tanto peso, in questa storia, sono più presenti altri valori, quali il valore e l'amicizia. Poi, ovvio, c'è l'innamoramento e tutte quelle cretinate là, ma molto meno che in Twilight & Co.
L'unica pecca che devo purtroppo "segnalare" è la mancanza di sfiga; infatti, in tutta la storia, quasi niente va male e tutto fila liscio. Non mi lamento, mi piace quando le cose vanno bene, rose e fiori, ma a lungo andare non è realistico e rischi di annoiare, anche se per me con The Host non è successo. Ora mi resta solo da aspettare che Alice lo legga!



Ciao!
laranakermit19



sabato 10 ottobre 2015

Matilde-recensione★★★★☆

Il romanzo Matilde (o Matilda, dipende da come il titolo viene tradotto nei diversi paesi) è un libro scritto da Roald Dahl del 1988, ma, nonostante sia stato pubblicato da così tanto tempo, rimane ancora un classico per bambini, che viene tutt'ora passato per le classi delle elementari come lettura estiva. Ricordo di essermi trovata a leggerlo proprio grazie a quest'iniziativa che avevano avuto le mie ex insegnanti (e che, oltretutto, penso sia una bella idea, che dovrebbero fare in tutte le scuole, specialmente con le nuove generazioni di ragazzini super tecnologici che dovrebbero scoprire la magia della lettura) e l'ho rivisto, o riletto, poco tempo fa, alcuni mesi al massimo, trovandolo ancora divertentissimo come la prima volta.
Si tratta di un genere fantasy, ambientato in una piccola cittadina qualsiasi. Non ho ritenuto fosse il caso di etichettarlo come urban fantasy dal momento che questo, almeno a parer mio, riguarda soprattutto le storie fantastiche che accadono in grandi metropoli, come New York, piuttosto che Londra, piuttosto che Washington, ecc...
Roald Dahl (1916-1990) fu scrittore britannico, conosciuto per i suoi diffusissimi romanzi d'infanzia. Nel 1920 muore il padre; la madre decide di rimanere in Galles. Qui l'infanzia di Roald venne segnata dalla severità impartitagli nei collegi frequentati, ma anche dalla gioia famigliare, riportata nel libro Boy. Decise di non inscriversi all'Università, ma viaggiò, e per quattro anni lavorò in Kenya e Tanzania; nel 1939 si arruolò nella Royal Air Force, ma dopo una serie di incidenti gli venne permesso di tornare in patria. Nel 1942 iniziò la sua carriera di scrittore per l'infanzia, e nel 1953 si sposò con l'attrice Patricia Neal, da cui ebbe cinque figli. Morì di leucemia all'età di 74 anni.

Trama:
Matilde ha imparato a leggere a tre anni, e a quattro ha già divorato tutti i libri della biblioteca pubblica. Quando perciò incomincia a frequentare la prima elementare si annoia talmente che l'intelligenza deve pur uscirle da qualche parte; così, le esce dagli occhi. Gli occhi di Matilde diventano incandescenti, e da essi si sprigiona un potere magico che l'avrà vinta sulla perfida direttrice Spezzindue, la quale per punire gli alunni si diverte a rinchiuderli in un armadio pieno di chiodi, lo Stozzatoio, o li usa per allenarsi al lancio del martello olimpionico, facendo roteare le bambine per le trecce e lanciandole lontano. Ma l'intelligenza e la cultura sapranno vincere l'ottusità, la prepotenza e la cattiveria.




"I padri e le madri sono tipi strani"




La mia recensione:
Mi piace tantissimo come Roald Dahl riesce a farti montare la rabbia dentro per tutta la durata del libro, ed è proprio quello che succede qua: fin dalle prime pagine ci sei tu che speri che Matilde si ribelli e che cambi tutto nella sua vita, viste le sue enormi potenzialità, eppure non lo fa, almeno non all'inizio. L'autore, secondo me, ha voluto mettere in evidenza che reagire subito magari anche con violenza a qualcosa che non è giusto nella nostra vita, il più delle volte può essere sbagliato, perciò anche Matilde ha bisogno di un sostegno, di qualcuno (in questo caso la maestra) che la aiuti a prendere le sue decisioni e la indirizzi ad una retta via. Ovvio, non sempre, anzi, il più delle volte, questo nella vita reale non succede, ma è un libro scritto per un piccolo pubblico, perciò è giusto che i piccoli noi possano ricavare una speranza da questa piccola ma grande protagonista che rivoluzionerà sé stessa. 
Poi, la trama non lo dice, ma oltre alla direttrice (che si chiama Spezzindue e vi giuro che io l'ho iniziata a odiare dal primo momento in cui viene descritta, perché provoca così tanta irritazione che viene spontaneo) ci sono anche i genitori che, senza tanti giri di parole, sono delle teste di cazzo, ma va bene così, perché al mondo non sono tutti perfetti, e ci sono i genitori responsabili e i genitori teste di cazzo. Con questo libro, per grandi e piccini, Roald Dahl disegna un quadro realistico sulla società dei suoi anni e su questa ragazzina o bambina o come la volete chiamare, che vi farà innamorare alla prima parola.



Ciao
laranakermit19






venerdì 9 ottobre 2015

Full dark, no stars-rewiew★★★★☆

This is, no doubt, one of the most disturbing books I've ever read.
Published in America on November 9 of 2010, Full Dark, No Stars in Italy came out in bookstores on 23 of the same month, therefore, in the same period, and then quickly, as befits an established author and able this Stephen King.
It is a new "kind", that I have not presented yet on the blog in another post because it has never happened: a collection of short stories. It is a prose narrative that consists of several stories linked by a logical connection (four novels, four women tortured) and a moral message recognizable to end (if we subtract to do the right thing, intentionally or not, consequently it will be hell).
The subgenre of this novel is a horror, a book based on the idea of ​​wanting to establish fear, or a sense of insecurity and anxiety in the reader, something where Stephen King excels.
The US author Stephen Edwin King was born in Portland in 1947, it is one of the most celebrated authors in terms of horror and fantasy literature of the last quarter of the twentieth century. He published more than eighty works, including novels and short story collections.

Plot:
A farmer kills his wife and throws it into a well. Her crime? Want to sell a plot of land inherited. "The earth is a matter of man, not the woman."
Nebraska, 1922. Tess writes yellow "reassuring", populated by old ladies who play at the detective. One evening, she is attacked and raped by a mysterious "giant". Believed dead and left in a drainage ditch, survives and meditates revenge.
Streeter, bank with cancer, meets the Devil in the shape of a street vendor. The deal concludes that decides the fate of his best friend, guilty of stealing the girl many years ago.
Two years after the silver wedding, Darcy discovers that her husband keeps a secret in the garage. A river of madness runs beneath the flowery meadow of their marriage. What to do? Carry on as before, or look for a way out?
Stephen King explores the psyche of strong women who do not accept the abuse and almost always find their revenge. That does not always coincide with a happy ending ...




The poison is poured out like ink in water



My rewiew:
I state that I read Full Dark, no stars at least three years ago.
Right now I'm really wondering how I could read a book like this, so full of malice that this even seems to escape from the white pages inked. A book that remains, even after years that it has read.
The style of King at the beginning I did not like, but now it is like a drug for me. I can not stop reading his works, are too beautiful and meaningful.
The first pages are usually the most tiring to read, but overcome them, then the rest of the book flies off in your hands and you are there that, page after page will fascinate more and more to the way a person writes.
It's a book suitable for adults and teenagers, but my mom made me reckless read as a child and now you understand why they are so. That is why I strongly recommend that you do not sooo recommended in growth environments such as schools or churches or summer camps or something, because this book there the blocks, growth. That is, it is very interesting, probably even for children, but I think the topics are not just entirely appropriate at that age, rather recommend other readings, as Narnia, or Agatha Christie, which are classics, but really interesting and beautiful to read.
The theme of the book interested me a lot, even though a child may not know what
meant the word 'torture', and that's why I decided to review it today.
The reason why I voted four stars instead of five is simple: it is a beautiful book that comes close to being one of my favorites, but can not become one.

P.S. probably soon I begin to review books for children / teenagers, for authors such as Roald Dahl, beautiful!




laranakermit19




mercoledì 7 ottobre 2015

Notte buia, niente stelle-recensione★★★★☆

Questo è, senza dubbio, uno tra i libri più disturbanti che io abbia mai letto.
Pubblicato in America il 9 novembre del 2010, Notte buia, niente stelle in Italia è uscito nelle librerie il giorno 23 dello stesso mese, perciò, nello stesso periodo e quindi in fretta, come si confà ad un autore affermato e capace tale Stephen King.
Si tratta di un "genere" nuovo, che ancora non ho presentato sul blog con nessun altro post, perché se ne è mai verificato il caso: una raccolta di racconti. Si tratta di una narrazione in prosa formata da più racconti collegati tra loro da un nesso logico (quattro romanzi, quattro donne seviziate) e da un messaggio morale riconoscibile alla fine (che se ci sottraiamo a fare la cosa giusta, intenzionalmente o no, la conseguenza sarà l'inferno).
Il sottogenere di questo romanzo è un horror, ovvero un libro basato sull'idea di voler instaurare paura, o un sentimento di insicurezza e inquietudine, nel lettore, ciò in cui Stephen King eccelle.
L'autore statunitense Stephen Edwin King, nato a Portland nel 1947, è uno degli autori più celebri in fatto di letteratura fantasy e horror dell'ultimo quarto del ventesimo secolo. Ha pubblicato oltre ad ottanta opere, fra romanzi e raccolte di racconti.

Trama:
Un agricoltore uccide la moglie e la getta in un pozzo. La sua colpa? Voler vendere un lotto di terra ricevuto in eredità. "La terra è affare dell'uomo, non della donna."
Nebraska, 1922. Tess scrive gialli "rassicuranti", popolati da vecchiette che giocano a fare le detective. Una sera, viene aggredita e stuprata da un misterioso "gigante". Creduta morta e lasciata in un canale di scolo, sopravvive e medita vendetta.
Streeter, bancario malato di cancro, incontra il Diavolo nelle fattezze  di un venditore ambulante. L'affare che conclude decide la sorte del suo migliore amico, colpevole di avergli rubato la ragazza tanti anni prima.
Due anni dopo le nozze d'argento, Darcy scopre che suo marito custodisce un segreto in garage. Un fiume di pazzia scorre sotto il prato fiorito del loro matrimonio. Che fare? Tirare avanti come prima o cercare una via d'uscita?
Stephen King esplora la psiche di donne forti che non accettano i soprusi e, quasi sempre, trovano la propria rivalsa. Che non sempre coincide con un lieto fine...



Il veleno si spande come inchiostro nell'acqua




La mia recensione:
Premetto che Notte buia, niente stelle l'ho letto come minimo tre anni fa.
In questo momento io mi sto veramente chiedendo come sono riuscita a leggere un libro come questo, così pieno di cattiveria che questa sembra addirittura fuoriuscire dalle pagine bianche inchiostrate. Un libro che rimane, anche dopo anni che lo si ha letto.
Lo stile di King all'inizio non mi piaceva, ma ora è come una droga per me. Non riesco più a smettere di leggere le sue opere, sono troppo belle e piene di significato.
Le prime pagine sono di solito le più faticose da leggere, ma superate quelle, poi il resto del libro vola via tra le tue mani e tu sei lì che, pagina dopo pagina ti affascini sempre di più per il modo in cui una persona scrive. 
E' un libro adatto ad adulti e adolescenti, ma la mia mamma scriteriata me l'ha fatto leggere da piccola e ora si capisce perché sono così. Per questo motivo consiglio mooolto caldamente che non venga consigliato in ambienti di crescita come scuole o oratori o centri estivi o che so io, perché questo libro ve la blocca, la crescita. Cioè, è interessantissimo, probabilmente anche per dei bambini, ma penso che i temi trattati non siano proprio del tutto idonei a quell'età, piuttosto consiglio altre letture, come Narnia, o i gialli di Agatha Christie, che sono dei classici, ma veramente interessanti e belli da leggere.
Il tema del libro mi ha interessata tantissimo, nonostante da piccola forse non sapessi cosa 
significasse la parola 'seviziare', ed è per questo che ho deciso di recensirlo oggi. 
La ragione per cui ho votato quattro stelle invece che cinque è semplice: è un bellissimo libro che si avvicina ad essere uno dei miei preferiti, ma non riesce a diventarlo.

P.s. probabilmente prossimamente inizierò a recensire dei libri per bambini/ragazzi, di autori come per esempio Roald Dahl, bellissimi!



laranakermit19




Shadowhunters (#1)-rewiew★★★★☆

And now, late at night, my review of a book that I really liked, even though I thought it was not my kind of and I would not like: Shadowhunters-City of Bones (original american name The Mortal Instruments-City of Bones) the first of a long and (I know already) wonderful saga.
The saga, published between 2007 (the year of book's debut) and 2014, has enjoyed fantastic success in America and in Italy. It is such urban-fantasy, as the Twilight saga, because it is set in the present day and in today's society, in New York.
The author is Cassandra Clare (Judith Rumelt), born in Tehran in 1973, he is the author of fantasy novels. She lived in France, England and Switzerland before ten years old, then she settled in Los Angeles, completing his studies at the Windward School and then worked as a journalist.

Plot:
The Pandemonium Club in New York will make strange encounters. Following a fascinating blue-haired boy in the warehouse of the local, Clary sees three warriors covered with runes tattooed surround him and run him through with a sword crystal. She would like to call for help, but there remains no corpse, no drop of black blood exploded hilt and especially no one to blame, because the warriors are Shadowhunters, demon hunters, and no one but Clary, can see them.
Since that night her fate is linked increasingly to that of the young hunters, especially to the magnetic Jace one: powers that she never had and memories buried in her memory began to resurface as if someone had wanted hidden to her until then. Clary just want to find her mother mysteriously disappeared, but will be involved in a fierce battle for the Mortal Cup, a struggle that concerns a lot closer than she think...



"The child did not cry anymore,
and he did not forget what he had learned,
that love destroys
and to be loved means to be destroyed. "




My rewiew:
Now, if I'll tell you what I think of the book, I will ruin all the reading. So, in very exceptional cases, today will not do the card for personal reflection. I'm just saying, if the plot there seemed excessively long, or difficult to understand, console yourself, because the whole book is a complicated maze from which you can exit only find the end ...
(I put that cover because the edition wich I read was that, and it is the American one, that, needless to say, is beautiful)



laranakermit19



domenica 4 ottobre 2015

Shadowhunters (#1)-recensione★★★★☆

Ed ecco, a tarda sera, la mia recensione, su un libro che mi ha presa tantissimo, anche se pensavo non fosse il mio genere e non mi sarebbe piaciuto: Shadowhunters, Città di Ossa (nome originale americano The Mortal Instruments-City of Bones) il primo di una lunga e (lo so già) stupenda saga.
La saga, pubblicata tra il 2007 (anno dell'uscita del libro d'esordio) e il 2014, ha riscosso moltissimo successo sia in America che in Italia. Si tratta del genere urban-fantasy, come la saga di Twilight, perché è ambientato nei giorni d'oggi e nella società d'oggi, a New York.
L'autrice è Cassandra Clare (Judith Rumelt), nata a Teheran nel 1973, è autrice di romanzi fantasy. Ha vissuto in Francia, Inghilterra e Svizzera prima di aver compiuto dieci anni, poi si è stabilita a Los Angeles, completando gli studi presso la Windward School e lavorando poi come giornalista.

Trama:
Al Pandemonium Club di New York si fanno strani incontri. Seguendo un affascinante ragazzo dai capelli blu nel magazzino del locale, Clary vede tre guerrieri coperti di rune tatuate circondarlo e trafiggerlo con una spada di cristallo. Vorrebbe chiamare aiuto, ma non rimane nessun cadavere, nessuna goccia del sangue nero esploso sull'elsa e soprattutto nessuno da accusare, perché i guerrieri sono Shadowhunters, cacciatori di demoni, e nessun altro, tranne Clary, può vederli.
Da quella notte il suo destino si lega sempre di più a quello dei giovani Cacciatori, soprattutto a quello del magnetico Jace: poteri che non aveva mai avuti e ricordi sepolti nella sua memoria cominciano a riaffiorare come se qualcuno avesse voluto tenerglieli nascosti fino ad allora. Clary desidera solo ritrovare la madre misteriosamente scomparsa, ma sarà coinvolta in una feroce lotta per la conquista della Coppa Mortale, una lotta che la riguarda molto più da vicino di quanto creda...



"Il bambino non pianse mai più,
e non si scordò di ciò che aveva imparato,
che amare significa distruggere
ed essere amati significa essere distrutti."




La mia recensione:
Ora, se io vi raccontassi quello che penso del libro, vi rovinerei tutta la lettura. Per cui, in via del tutto eccezionale, oggi non farò la scheda di riflessione personale. Dico solo che, se la trama vi è sembrata eccessivamente lunga, o difficile da capire, consolatevi, perché tutto il libro è un complicato labirinto da cui si può uscire solo scovandone la fine...
(ho inserito quella copertina perché l'edizione che ho letto io l'aveva così, ed è quella americana che, inutile dirlo, è stupenda)



laranakermit19




sabato 3 ottobre 2015

To all the boys I loved-rewiew★★★★☆

I decided to write a review of this book because I finished it just now, at 6:52 P.M., and I loved it (I assume they are still sparkling for the end).
To all the boys I loved is a very recent book, 2014, Jenny Han, published by Piemme, which was recommended to me by Alice (the same blog that I had previously advised, https://alicethereader.blogspot.com) which I always recommend some good books, that if I saw on the shelves of the library surely never take into consideration. Anyway.
It is a love story, as you can imagine from the title, but I must say it is a generally a bit discostant compared to other romantic novels, such as those of Nicholas Sparks. Then, already it differs from the cover (where there is Lara Jean lying on the bed while she writes a love letter) that remained the original one. If you notice, the books of Sparks on the first original American editions depict always a couple that smile or something else, and this makes me feel very lonely and pushes me to go in search of the jar of Nutella at the bottom of the top drawer in the kitchen behind the biscuits to chocolate, while here there is a poor single with his little diary, and so this has put me in sympathy, because we have something in common.
(What then, explain me why all, and I tell all, of the original covers of the books are awesome and the Italian almost always do shit? Oh no, this is discrimination, huh. I expect that the covers remain the same, because then Italian publishers, and perhaps even the British, are thousands of other options and when you have to choose one for, say, the review on your blog, you find yourself having to make a selection from dozens of possibilities! And it's disarming. And then they ask me how I go out of my mind ...).
Jenny Han lives in Brooklyn, New York, where he attended the New School to obtain a master's degree in creative writing. He loves the series Buffy the Vampire Slayer, the blueberry pie and long soks. With Piemme she has also published the trilogy Summer in your eyes.

Plot:
Lara Jean keeps her love letters in a hatbox.
No love letters that someone wrote for her, but what she wrote for every guy she fell in love, five in all. The last is called Josh, who is his best friend and, unfortunately, her sister's boyfriend. When she writes, Lara Jean puts her heart on the paper, telling things that would never dream of saying it out loud. Yet, one day, she discovers that all her love letters were mailed. And what is worse, received. Suddenly, her life becomes very complicated, but also much, much more interesting ...



"If people knew you,
Lara Jean,
They should love you. "

"Josh, you're breaking my heart.
You're a liar.
Because you know me, you know me better than anyone else,
and you do not love me "



Ok. Start by saying that I'm  v e r y  h a n g r y  of why it is the book ended. I wanted to throw it on the wall. But since it is on loan, I behaved well and I just smashed on the couch.
(No, Alice, if you're reading just kidding, is still intact)
The fact is that is what burns me still, and I know it will take just a rune to heal this burning (Shadowhunters, come to me!).
The narrator is internal, in fact she is just the protagonist, Lara Jean, who tells her story from her point of view only, without knowing anything about anything that happens outside of what they see or hear her. I have to say that generally this type of narrative is not my thing, indeed I do not like. Maybe that's why I did not like Fifty Shades of Grey. No, come on, no joking. I did not like it simply because it sucks. However I said, usually I do not like, but this time, yes, because it was very simple, light and nice.
I died laughing for several times, because the protagonist is chronic idiot. I particularly enjoyed the scene where two players of I-don't-remember-what friends Peter (one of the five boys she loved) slipped into the bed of the pickup 'cause she is small. I swear, for the absurdity of the situation I started to laugh in class (yes, I read in class, and I do well).
So I recommend it to girls, especially teenagers, because it's funny, and, for once, she falls at his feet. Yee!



laranakermit19