sabato 10 ottobre 2015

Matilde-recensione★★★★☆

Il romanzo Matilde (o Matilda, dipende da come il titolo viene tradotto nei diversi paesi) è un libro scritto da Roald Dahl del 1988, ma, nonostante sia stato pubblicato da così tanto tempo, rimane ancora un classico per bambini, che viene tutt'ora passato per le classi delle elementari come lettura estiva. Ricordo di essermi trovata a leggerlo proprio grazie a quest'iniziativa che avevano avuto le mie ex insegnanti (e che, oltretutto, penso sia una bella idea, che dovrebbero fare in tutte le scuole, specialmente con le nuove generazioni di ragazzini super tecnologici che dovrebbero scoprire la magia della lettura) e l'ho rivisto, o riletto, poco tempo fa, alcuni mesi al massimo, trovandolo ancora divertentissimo come la prima volta.
Si tratta di un genere fantasy, ambientato in una piccola cittadina qualsiasi. Non ho ritenuto fosse il caso di etichettarlo come urban fantasy dal momento che questo, almeno a parer mio, riguarda soprattutto le storie fantastiche che accadono in grandi metropoli, come New York, piuttosto che Londra, piuttosto che Washington, ecc...
Roald Dahl (1916-1990) fu scrittore britannico, conosciuto per i suoi diffusissimi romanzi d'infanzia. Nel 1920 muore il padre; la madre decide di rimanere in Galles. Qui l'infanzia di Roald venne segnata dalla severità impartitagli nei collegi frequentati, ma anche dalla gioia famigliare, riportata nel libro Boy. Decise di non inscriversi all'Università, ma viaggiò, e per quattro anni lavorò in Kenya e Tanzania; nel 1939 si arruolò nella Royal Air Force, ma dopo una serie di incidenti gli venne permesso di tornare in patria. Nel 1942 iniziò la sua carriera di scrittore per l'infanzia, e nel 1953 si sposò con l'attrice Patricia Neal, da cui ebbe cinque figli. Morì di leucemia all'età di 74 anni.

Trama:
Matilde ha imparato a leggere a tre anni, e a quattro ha già divorato tutti i libri della biblioteca pubblica. Quando perciò incomincia a frequentare la prima elementare si annoia talmente che l'intelligenza deve pur uscirle da qualche parte; così, le esce dagli occhi. Gli occhi di Matilde diventano incandescenti, e da essi si sprigiona un potere magico che l'avrà vinta sulla perfida direttrice Spezzindue, la quale per punire gli alunni si diverte a rinchiuderli in un armadio pieno di chiodi, lo Stozzatoio, o li usa per allenarsi al lancio del martello olimpionico, facendo roteare le bambine per le trecce e lanciandole lontano. Ma l'intelligenza e la cultura sapranno vincere l'ottusità, la prepotenza e la cattiveria.




"I padri e le madri sono tipi strani"




La mia recensione:
Mi piace tantissimo come Roald Dahl riesce a farti montare la rabbia dentro per tutta la durata del libro, ed è proprio quello che succede qua: fin dalle prime pagine ci sei tu che speri che Matilde si ribelli e che cambi tutto nella sua vita, viste le sue enormi potenzialità, eppure non lo fa, almeno non all'inizio. L'autore, secondo me, ha voluto mettere in evidenza che reagire subito magari anche con violenza a qualcosa che non è giusto nella nostra vita, il più delle volte può essere sbagliato, perciò anche Matilde ha bisogno di un sostegno, di qualcuno (in questo caso la maestra) che la aiuti a prendere le sue decisioni e la indirizzi ad una retta via. Ovvio, non sempre, anzi, il più delle volte, questo nella vita reale non succede, ma è un libro scritto per un piccolo pubblico, perciò è giusto che i piccoli noi possano ricavare una speranza da questa piccola ma grande protagonista che rivoluzionerà sé stessa. 
Poi, la trama non lo dice, ma oltre alla direttrice (che si chiama Spezzindue e vi giuro che io l'ho iniziata a odiare dal primo momento in cui viene descritta, perché provoca così tanta irritazione che viene spontaneo) ci sono anche i genitori che, senza tanti giri di parole, sono delle teste di cazzo, ma va bene così, perché al mondo non sono tutti perfetti, e ci sono i genitori responsabili e i genitori teste di cazzo. Con questo libro, per grandi e piccini, Roald Dahl disegna un quadro realistico sulla società dei suoi anni e su questa ragazzina o bambina o come la volete chiamare, che vi farà innamorare alla prima parola.



Ciao
laranakermit19






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