martedì 29 settembre 2015

Memorie di una Geisha-recensione★★★★☆

Memorie di una Geisha.
Penso che questo sia uno tra i più bei libri riguardanti l'Oriente che io abbia mai letto. Emoziona dalla prima all'ultima pagina, affascina dalla copertina ai ringraziamenti.
Pubblicato nel 1997, si tratta di un romanzo storico, in quanto tratta la storia di una Geisha di Kyoto durante e prima gli anni della Seconda Guerra Mondiale (periodo storico che, oltretutto, mi ha interessato moltissimo).
Arthur Golden è lo scrittore di questa delizia d'opera; nato in Chattanooga nel 1956, con il suo romanzo d'esordio ha presentato al mondo uno splendido spiraglio del mondo giapponese, un qualcosa di veramente nuovo, per me, che si basa sulla vita di una famosa Geisha, Mineko Iwasaki. 
Golden è stato addirittura denunciato per aver messo il nome per iscritto di questa nei ringraziamenti, e le dovette pagare un'ingente somma di denaro. La donna però, non verrà mai ripagata del tutto per il danno emotivo che questo libro le ha arrecato, per il quale ha anche ricevuto minacce di morte.

Trama:
Circondate da un'aura di mistero, le geishe hanno sempre esercitato sugli occidentali un'attrazione quasi irresistibile. Ma chi sono in realtà queste donne? A tutte le domande che queste figure leggendarie suscitano, Arthur Golden ha risposto con un romanzo, profondamente documentato che conserva tutta l'immediatezza e l'emozione di una storia vera. Che cosa significa essere una geisha lo apprendiamo così dalla voce di Sayuri che ci racconta la sua storia: l'infanzia, il rapimento, l'addestramento, la disciplina-tutte le vicende che, sullo sfondo del Giappone del '900, l'hanno condotta a diventare la geisha più famosa e ricercata. Un romanzo avvincente e toccante, coronato da uno straordinario ritratto femminile e dalla sua voce indimenticabile.



"Forse sei un po' troppo splendida
per riuscire a vedere il bello altrove."

"Non mi piace vedermi offrire
chi non posso avere."

"Ora so che il nostro mondo è tanto instabile
quanto un'onda che si innalza
in mezzo all'oceano."



Oh! Finalmente sono tornata a recensire. 
Mi mancava veramente tanto.
E ho deciso di riprendere proprio con questo libro che, cavolo, mi ha presa fin da subito. 
Intanto, fino a quando non ho visto quanti anni avesse l'autore, io non gli avrei dato gli anni che si ritrova, perché da come scrive, sembra un giovane, non un  uomo della sua età, che, diciamolo pure, non è più nel fior fiore degli anni. Veramente, il suo modo di scrivere è fluente, anche se non è un argomento in sé facile da trattare con così tanta leggerezza, come avviene qui, invece.
Mi è piaciuto prima di tutto perché l'Oriente mi ha fin da sempre affascinata e, sapendone poco, sono "spinta" a leggere libri che parlano di questo bellissimo continente, del continente del mistero. Poi, ovviamente, mi ha affascinato scoprire così tante cose sulle geishe, che prima nemmeno conoscevo; vi dico, il libro mi è piaciuto così tanto che ho voluto vedere subito il film (che, inutile dirlo, è una vera merda, ma se non avete letto il libro vi piacerà lo stesso).
Ho dato quattro stelle su cinque perché la parte finale (diciamo l'ultimo quarto del libro) è stato pesante da leggere, e anche un po' destabilizzante, anche perché succedono tantissime cose in poco tempo e quindi il ritmo che avevi preso prima durante gli altri tre quarti del libro si sconvolge, e veramente non si capisce quasi niente, anzi è meglio dire che si capisce tutto a scoppio ritardato. 
Penso che lo scrittore volesse inserire un colpo di scena sul finale, ma non è riuscito a renderlo bene, sembrava che fosse successo un fatto come un altro, infatti dopo questo la storia continua normalmente come se non fosse successo niente. Ecco, solo per questo ho dato quattro stelle, ma il libro merita veramente di essere letto. 
Ripeto, uno splendido spiraglio sul Giappone, che fa innamorare.




laranakermit19




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